Le nuove tecnologie al servizio dell'archeologia: il caso del bambino di Grotta Paglicci
Stefano Ricci. Introduce: Andrea De Pascale
Le nuove tecnologie a nostra disposizione e i metodi di ricerca derivati dall'antropologia forense, impiegata da magistrati e autorità giudiziaria per ricostruire la scena del crimine e indagare sul rinvenimento di resti scheletrici, sono da alcuni anni utilizzati anche in archeologia. Grazie ad attenti studi e al contributo di ricerche sempre più mirate è ora possibile scoprire interessanti caratteristiche dei nostri antenati e arrivare a dare loro una precisa fisionomia. L'incontro con l'antropologo Stefano Ricci dell'Università degli Studi di Siena permetterà di scoprire i metodi di indagine usati per la ricostruzione dei volti antichi e svelerà quello di un bambino vissuto 24000 anni fa. Per l'occasione sarà possibile visitare gratuitamente le sale del museo, che ospita importanti collezioni di Preistoria e Archeologia, frutto di oltre cento anni di ricerche condotte nei numerosi siti del territorio finalese.
Il 25 ottobre dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14.30 alle 17:00. Inizio conferenza ore 15:00
Biografie
Andrea De Pascale
Conservatore del Museo Archeologico del Finale.
Stefano Ricci
Antropologo del Dipartimento di Scienze Ambientali, Università degli Studi di Siena
A cura di
A cura del Museo Archeologico del Finale e della sez. Finalese dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri