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Il nucleare del futuro e il futuro del nucleare

L’energia nucleare non dev’essere contrapposta alle fonti rinnovabili, bensì a quella prodotta dalle centrali a carbone. Questo il messaggio emerso dal dibattito Il nucleare del futuro e il futuro del nucleare, che mercoledì 28 ottobre ha visto confrontarsi, nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, Roberto Adinolfi, Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare (società di Ansaldo Energia, Gruppo Finmeccanica), Riccardo Casale, Presidente di Iride Energia e Consigliere ENEA, Paola Girdinio, Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Genova, Roberto Petronzio, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Chicco Testa, Managing Director di Rothschild, autore del libro Tornare al nulceare? L’Italia, l’energia, l’ambiente.

L’incontro è iniziato con la proiezione di un’intervista a Gwyneth Cravens, autrice del libro Il nucleare salverà il mondo. La verità nascosta su un'energia pulita. Secondo la scrittrice, questo è il «momento del rinascimento dell’energia nucleare. Un ottimo motivo è quello che così facendo si ridurrebbero le emissioni di CO2 evitando così un ulteriore surriscaldamento della terra». Cravens, poi, ha messo l’accento su quelle che definisce «le false notizie dei media: le fonti rinnovabili da sole non possono essere sufficienti a soddisfare l’intero fabbisogno di energia».

Dello stesso parere Chicco Testa: «Nessuno dice no all’energia delle fonti rinnovabili. È anche vero che questo tipo di energia è più cara e meno duratura e quindi deve far parte di un sistema di fonti di energia». Su questo punto si è trovato d’accordo Riccardo Casale, che ha ricordato come «nel 2030 il consumo di energia aumenterà e quindi questo vuol dire che il ricorso al nucleare può essere la scelta migliore». Anche Casale parla di «disinformazione mediatica sul nucleare che in verità è un’energia sicura».

Ma è Roberto Adinolfi a concretizzare quanto detto finora: «Possiamo pensare che le prime centrali nucleari italiane potranno essere pronte nel 2018-2020 ». E aggiunge:«Oggi si è fatto molto in tema di sicurezza per ridurre gli errori umani e i cosiddetti malfunzionamenti multipli. Inoltre i nuovi progetti delle centrali sono resistenti ai terremoti e sono a prova di attentato terroristico».

Un altro problema spesso associato alle centrali elettriche è quello dello smaltimento delle scorie: «Le centrali nucleari di quarta generazione – spiega Roberto Pretronzio – risolvono questo tipo di problema o almeno lo riducono sostanzialmente Questo non vuol dire che dobbiamo aspettare che siano pronte. Dobbiamo partire con la tecnologia esistente per poi adeguarci. Di notevole importanza sarà avviare, accanto alla costruzione di nuove centrali, attività di ricerca che ci aiutino in futuro».
E proprio a questo proposito Paola Girdinio ha sottolineato come «l’Università di Genova abbia avviato un Master in Impiantistica nucleare che ha ottenuto un ottimo successo. Questo vuol dire che il prossimo passo dovrà essere quello del lancio di un corso di laurea interfacoltà con Fisica». Prima di concludere anche Girdinio è voluta tornare sull’accostamento energia nucleare-fonti rinnovabili: «In un Paese serio deve coesistere un mix di energie. È impossibile pensare di farcela con un solo tipo».

Genova, 28 ottobre 2009

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