Giovedì 29 ottobre, presso la Sala dei Chierici della Biblioteca Berio, si è parlato di geologia: OneGeology-Europe è un progetto finanziato dallUnione Europea e legato a OneGeology-global, che realizzerà la prima carta geologica paneuropea in scala di 1:1.000.000. A parlarne sono stati Rosella Bertolotto dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure, Renata Briano, Assessore al Patrimonio Naturalistico, Caccia e Pesca della Provincia di Genova, Maurizio Burlando, Direttore del Parco Naturale Regionale del Beigua, Renzo Castello, responsabile del Servizio Geologico della Regione Liguria, Luca Demicheli, Segretario Generale dei Servizi Geologici Europei, e Ian Jackson, Direttore delle operazioni del Servizio Geologico Britannico e Coordinatore del progetto OneGeology-Europe.
«OneGeology vuole mettere la geologia in rete», ha spiegato Jackson. «La geologia è un elemento centrale per la società in cui viviamo. Il cellulare, ad esempio, non esisterebbe senza i diversi minerali necessari per costruirlo. Studiare la struttura geologica di un paese è utile per conoscere il rischio di un materiale come il Radon, un gas radioattivo che provoca tumori. Gli studi geologici sono utili anche per studiare i cambiamenti climatici». Alcuni paesi, però, non producono le mappe necessarie per individuare le zone a rischio. Il progetto One-Geology è attivo dal 2006 e vede la partecipazione di 111 paesi; tra questi cè anche lItalia. «I dati geologici vengono resi accessibili sul web indipendentemente dai loro formati. Le informazioni sono così a disposizione di tutti, anche di chi vive in paesi meno avanzati, e sono visibili sul portale www.onegeology.org».
In Europa OneGeology è supportato dalla Commissione Europea, che finanzierà il progetto per due anni: «OneGeology-Europe è partito l11 settembre 2008. Il nostro obiettivo è che lEuropa diventi leader nelle sfide globali in cui la geologia può avere un ruolo importante. Desideriamo inoltre che tutti i cittadini europei possano avere accesso ai dati geologici. Durante il primo anno di attività abbiamo cercato di capire quali sono i bisogni degli utenti, e abbiamo esaminato i dati esistenti, sviluppato il portale web e fatto progressi per quanto riguarda i dati ad alta risoluzione».
Alcuni paesi non sono in grado di mettere a disposizione i loro dati geologici: «saranno i paesi più avanzati ad aiutarli a farlo. Il contenuto del nostro portale è allavanguardia e le nostre idee potranno essere utilizzate anche da altre discipline».
Se Ian Jackson ha parlato dellimportanza di agire a livello globale, Maurizio Burlando si è concentrato su una realtà territoriale davvero interessante: il Geoparco del Beigua, «la più grande area protetta della Liguria», ha spiegato il Direttore: «il suo patrimonio geologico fa parte della rete europea dei Geoparchi, nata nel 2000. Oggi sono 35 i territori coinvolti nella rete, che è riconosciuta dallUnesco». Chi ancora non conosce il Geoparco, potrà partecipare all'escursione di domenica 8 novembre, per scoprire il patrimonio geologico del Beigua. Il panoramico itinerario si snoderà lungo lAlta Via dei Monti Liguri.
Renata Briano ha parlato dellimplicazione della geologia nel turismo: «la scienza deve supportare le decisioni politiche. La Liguria ha uno splendido territorio, e le emergenze geologiche sono sempre più delle attrattive turistiche. In particolare, il Parco del Beigua e le miniere di Gambatesa, in Val Graveglia, hanno permesso la rivalutazione dellentroterra ligure».
Rosella Bertolotto ha parlato del lavoro svolto dallAgenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure: «i nostri dieci geologi, il cui supporto è fondamentale, studiano i siti inquinati in terra e in mare, determinano i volumi delle discariche, controllano le cave, monitorano lacqua sotterranea e i versanti franosi».
Renzo Castello ha mostrato alcune carte geologiche che raccontano il territorio ligure: «si tratta di carte topografiche che rilevano i tipi di rocce affioranti. Abbiamo pubblicato la guida Itinerari Geologici Liguria, che raccoglie le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, paleontologiche, mineralogiche e geo-archeologiche, ma anche naturalistiche e storico culturali del territorio e che trovate in libreria».
Genova, 29 ottobre 2009