Ian Pearson di mestiere è un futurologo; tutto ciò che concerne lavvenire è il suo pane quotidiano. Nel suo provocatorio intervento al Festival della Scienza in unaffollatissima Sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale, immagina le conseguenze del sempre più incontrollabile sviluppo delle nanotecnologie e delle tecnologie dellinformazione: se luomo continua a implementare strumenti artificiali sempre più intelligenti, queste macchine possono mettere in serio pericolo la nostra civiltà.
Il futurologo esordisce mostrando una slide con una tonnellata di tecnologie dellinformazione degli anni 90: fax, televisione, computer, consolle di gioco, una tastiera, cd, stereo, macchine fotografiche; nel giro di ventanni, oggi, nel 2010, tutti questi oggetti pesano 100 grammi e sono integrati nei nostri telefoni portatili. Il ritmo del progresso è destinato a crescere, e questo, secondo Ian Pearson, comporta che: Entro il 2020 luomo e la società saranno molto diversi. Probabilmente tutte le funzioni dei nostri telefoni cellulari saranno svolte da dispositivi minuscoli, come gioielli o orologi da polso, in grado di contenere e trasmettere una quantità di informazioni oggi impensabile. Questi gioielli elettronici saranno le prime forme di Nano Biotecnologie Cognitive, un termine che a breve entrerà nella nostra quotidianità; saranno in grado di trasformare la realtà, permettendoci di trasferire tutta linformazione mentre passeggiamo. Se oggi attraverso il display del nostro Iphone possiamo accedere a tutta le informazioni della rete (sapere dove si trova la stazione della metro più vicina o il ristorante giapponese più buono, per esempio), nel giro di ventanni potremo ridurre le dimensioni di questo display a quelle di una lente a contatto da applicare direttamente al nostro occhio.
In futuro la tecnologia ci aiuterà a vivere meglio e più a lungo: chi adesso ha meno di 35 anni potrebbe addirittura vivere per sempre. In medicina luso delle nanotecnologie può ottemperare delle funzioni corporee. Immaginiamo di stampare un display sulla superficie cutanea: il computer del corpo manderebbe le informazioni allospedale; il database medico, una volta individuata la diagnosi, di rimbalzo rinvierebbe le informazioni direttamente alla cute, che permetterebbe lingresso a determinati medicinali. Le nanotecnologie applicate al corpo, nellidea visionaria e paradossale del futurologo, porteranno alla possibilità di registrare lintensità delle emozioni provate durante una stretta di mano, un bacio, un rapporto sessuale, come già ventanni fa Woody Allen aveva immaginato nel film Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere.
Proseguendo di questo passo, entro il 2025, sarà possibile collegarsi al sistema nervoso altrui, trasmettendogli le proprie emozioni, i ricordi e i pensieri. Nel 2050 potremo avvertire le coscienze delle persone a cui ci connettiamo, entrare in un altro corpo fino a fonderci completamente con qualcun altro.
Scenari, quelli tratteggiati da Pearson, che diventano inquietanti, se le nanotecnologie e la tecnologia dellinformazione porteranno lintelligenza artificiale a un grado superiore rispetto a quella umana, con il rischio che le macchine simpossessino del mondo. Ian Pearson conclude con unimmagine apocalittica: Di questo passo nel 2085 la razza umana potrebbe estinguersi. Probabilmentente nella nostra galassia sono già esistite migliaia di civiltà, che non sono riuscite a entrare in contatto con noi perché si sono autodistrutte con la tecnologia.
Genova, 31 ottobre 2009