Domenica 25 ottobre al Teatro dellArchivolto - Teatro Modena ha avuto luogo la prima dello spettacolo In vitro09. Lo show fa parte del progetto CircoScienza, che vede un confronto tra gli artisti del circo e gli scienziati per dimostrare come le tecniche circensi siano legate alle leggi fisiche e ai teoremi studiati dai ricercatori. Oltre allesibizione, in scena allArchivolto fino a lunedì 26 ottobre, il progetto propone anche la conferenza-spettacolo Spazi dritti, spazi curvi e lo studio del triangolo più grande del mondo e alcuni laboratori. Circoscienza è una produzione del Festival della Scienza, a cura dellassociazione culturale Sarabanda di Boris Vecchio.
Un gruppo di giovani artisti circensi si incontrano e si scontrano sul palcoscenico. In unatmosfera futuribile e inquietante, gli artisti portano in scena temi che oggi sono quanto mai attuali: la fecondazione in vitro, la clonazione, le mutazioni transgeniche. Si tratta di una riflessione che non prevede luso delle parole ma dei gesti, degli esercizi ginnici, della musica. Protagonista dello show è un eccentrico scienziato con i pattini ai piedi che fa esperimenti legati alla genetica. I personaggi che gli ruotano intorno rappresentano la società di oggi: due uomini e due donne identiche, che rimandano al tema della clonazione, compiono evoluzioni sopra e attorno alla luccicante struttura che si trova al centro della scena. Si arrampicano, volteggiano, ballano.
In sottofondo, una musica creata al computer e suonata dal vivo, a tratti accompagnata dai suoni sordi di una batteria, anchessa al centro della scena. Notevole lesercizio di una giovane funambola in abito rosso, che sta in equilibrio sul filo anche a testa in giù lasciando il pubblico senza fiato. Lo show è nato nel 2009 a Rio de Janeiro, dove è stato messo in scena da nove studenti di circo provenienti da tutto il mondo.
Lo spettacolo è interpretato da Luis Sartori Do Vale, Dana Augustina, Sarah Trägner, Jonathan Young, Ana Carolina Coll, Adelly Costantini, Daniel Elias, Paulo Maeda, Jean Pierre Oliveira da Costa. È presentato dalla compagnia francese ARCHAOS e LENC/Funarte, e realizzato con il sostegno di Programma Cultura dellUnione Europea nellambito di França.Br 2009 (in collaborazione con Marseille 2013). La regia è di Guy Carrara e Raquel Rache de Andrade, mentre Boris Vecchio ha diretto gli attori. Pascale Bongiovani ha curato le luci, i costumi sono di Maria Diaz e le musiche di Arnaud Bertrand.
Genova, 25 ottobre 2009