Italia ed Egitto insieme per la sicurezza alimentare nel Mediterraneo e per incentivare il consumo dei prodotti provenienti da agricoltura biologica. E così unintera equipe del Dipartimento agroalimentare del CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) si è confrontata questo pomeriggio, nella sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, con esperti provenienti dal paese del Nilo del calibro di Adel El Beltagy, presidente del Global Forum on Agricultural Research. LEgitto, inoltre, è il paese ospite di questa edizione dl Festival della Scienza che dallanno prossimo, secondo quanto ricordato da Manuela Arata, presidente della kermesse genovese, «avrà un respiro mediterraneo e a essere invitati saranno delegazioni di tutti i paesi» bagnati dal Mare nostrum.
El Beltagy ha discusso sullattuale situazione della Terra: «In questo momento il nostro pianeta è soggetto a una forte pressione: abbiamo due milioni di ettari di terreno che si degraderanno a breve. Laumento della temperatura comporterà, inoltre, una grossa perdita di biodiversità soprattutto nei paesi in via di sviluppo». Problema che non riguarda solo lagricoltura, ma anche fenomeni sociali come limmigrazione: «Lulteriore impoverimento di questi Paesi comporterà un inevitabile aumento degli spostamenti dal basso verso lalto Mediterraneo». Lo sconcertante scenario descritto da El Beltagy, però, si può e si deve evitare: «La luce viene dalla scienza e dalla conoscenza. E naturalmente dalla tecnologia» che deve essere larma in più per diminuire, e non per aumentare, le differenze tra i popoli. Il professore egiziano, prima di concludere, ha sottolineato come gli scambi commerciali tra Italia ed Egitto «sono partiti migliaia di anni fa, ma negli ultimi tempi si sono intensificati».
E proprio la sicurezza degli alimenti sta assumendo grande importanza come fattore vincolante per lincremento degli scambi commerciali in campo alimentare: «Molto spesso spiega Antonio Logrieco le merci in arrivo dallAfrica non passano i controlli di sicurezza italiani. Per questo motivo è necessario che anche il resto del mondo adotti la stessa regolamentazione sulla sicurezza che ormai è una prassi in Europa». Questo perché in particolare nel Mediterraneo gli standard richiesti per laccesso al mercato europeo richiedono al settore agroalimentare dei paesi della sponda sud un forte sviluppo delle capacità e della ricerca scientifica. A questo proposito Italia ed Egitto hanno deciso di cooperare per la riduzione delle micotossine, principali cause dei rifiuti commerciali.
Un punto di partenza potrebbe essere lincremento dellagricoltura biologica, completamente estranea a fattori chimici, che in Europa, e nel resto del mondo dimostra di essere indenne alla crisi congiunturale: «I consumi di prodotti biologici in Italia ha specificato Luigi Guarrera sono aumentati di oltre il cinque per cento nel 2008 e, nei primi sei mesi di questanno, addirittura di sette punti percentuale, per un mercato complessivo di oltre tre miliardi di euro». Sulla scia dellaumento dei consumi è nato il progetto Interbio atto a promuovere il prodotto biologico italiano allestero e viceversa. «Inoltre, tutta la produzione biologica aggiunge Guarrera è sicura perché prima di arrivare al consumatore deve passare serrati controlli di qualità».
Genova, 29 ottobre 2009