Festival della Scienza

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Piano siderale, viaggio nel cosmo sulla musica di Stefano Bollani

La sera di giovedì 29 ottobre a Palazzo Ducale, nella storica cornice della Sala del Maggior Consiglio, musica e scienza si sono incontrate nelle note di Piano Siderale, il concerto dell’eclettico pianista jazz Stefano Bollani, che ha trasportato l’immaginazione del pubblico lontano, nei meandri della nostra galassia, tra i pianeti della Via Lattea.

La performance del musicista, che ha registrato il tutto esaurito, è collegata alla mostra Beyond. Visions of planetary landscapes, allestita al Palazzo della Borsa: un suggestivo viaggio ai confini del cosmo attraverso le spettacolari istantanee dei misteriosi fenomeni che popolano il cielo selezionate dal giornalista e fotografo americano Michael Benson tra le migliaia raccolte dalle sonde spaziali dal 1957, anno del lancio dello Sputnik, ad oggi.

La passeggiata nel Sistema Solare parte da una foto del 25 febbraio 2007, che cattura un’immagine della Luna in transito davanti al Sole. Si prosegue con i crateri di Mercurio: il più grande, il Bacino Caloris, ha un diametro di 1300 chilometri. Sorvolando Venere, emergono le sue formazioni vulcaniche nella regione Atla. È quindi il turno del nostro pianeta: molto suggestiva è una foto satellitare dell’Etna in eruzione, con il fumo che raggiunge le coste della Tunisia. Da lì al nostro satellite, la Luna, il salto è breve: tra i trentamila crateri del lato più vicino alla Terra, spiccano per estensione il Von Karmen e il Leibnitz. Una distesa di anidride carbonica ghiacciata illumina l’emisfero settentrionale di Marte, mentre in un’altra foto del pianeta rosso si ammira l’imponente sistema di Canyon Valles Marineris, lungo quattromila chilometri, il più grande del sistema solare. L’itinerario prosegue con gli scatti dedicati a Saturno e Giove, i giganti del Sistema Solare, e successivamente a Urano, pianeta che - per ragioni ancora sconosciute - ha un polo costantemente rivolto verso il Sole. Chiude la carrellata un impressionante tuffo nel blu del pianeta Nettuno.

Al centro della Sala delle Grida del Palazzo della Borsa, l’opera di Norimichi Hirakawa, Plaything for the Great Observer at Rest, che ha vinto il Prix Ars Elettronica 2008, consente di passare in un istante dalla visione copernicana a quella geocentrica. L’installazione dell’artista giapponese è un modellino semplificato di Sistema Solare composto dalla Terra, il Sole e un tappeto planetario: ruotando il modellino, a seconda che la posizione sia eliocentrica o geocentrica, sul tappeto compaiono suggestioni dei cieli dalla prospettiva alternata della nostra stella o del nostro pianeta.

Le stesse suggestioni che solo la musica è capace di regalare. Prima e durante la sua performance, Stefano Bollani oltre a catturare il pubblico del Festival della Scienza con le sue note, stupisce con la sua ironia.
“Questa performance la dedico al padre di Galileo Galilei, Vincenzio Galilei, liutista e compositore, uno dei fondatori dell’Accademia dei Bardi, da cui nacque l’opera. L’ho intitolata Piano Siderale. Perché? Non lo so… è bello vivere di dubbi. In fondo la scienza è fatta apposta per alimentarli”. Il concerto non ha una scaletta: il jazzista improvvisa altalene sonore di straordinaria intensità e affascina quando suona con una mano che percuote le corde del piano e l’altra che tocca i tasti. Dopo aver suonato il tema principale della colonna sonora di Rosemary’s baby è tempo di bis. Bollani chiede al pubblico di scegliere il pezzo da suonare, e diligentemente li segna uno per uno: Copacabana di Paolo Conte, Pollyanna di Cristina D’Avena, Gnacche Alla formica ammucchierona, le fiabe di Kodaly, Sogni d’amore di Listz, La vie en Rose, Per Elisa di Beethoven. Il risultato è un esilarante minestrone che esalta le sue doti di cabarettista, oltre al suo interplanetario talento.

Genova, 29 ottobre 2009

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