Punto di partenza la grande "Metamorphose" di M. C. Escher. Le immagini di Escher permettono di introdurre il tema della Metamorphose nell’architettura contemporanea. Come ha scritto Martin Kemp, la maggior parte degli atti creativi possono essere visti come fondamentalmente metamorfici, nel senso che comportano la riformulazione concettuale dei principi ordinatori da un ambito dell’attivitā umana a un’altra analogia visiva. Vedere qualcosa come essenzialmente simile a un’altra č servito come strumento chiave nell’evoluzione della forma mentis in ogni campo della ricerca umana. Utilizzando le immagini si parlerā dell'idea di spazio. Un viaggio culturale che terminerā con le bolle di sapone e l'architettura virtuale. Con un omaggio a Luciano Emmer.
Michele Emmer
E’ professore di matematica all’universitā’ di Roma “La sapienza”. Si occupa di superfici minime e di calcolo delle variazioni, di computer graphics, dei rapporti tra matematica e arte, tra matematica e cultura, di film, di mostre, di fiabe e di cinema. Ha realizzato 18 film della serie “Arte e matematica” tra cui il film su Escher. Ha organizzato mostre: una parte della sezione “Spazio” della Biennale di Venezia del 1986; la prima mostra di Escher in Italia nel 1986; la mostra itinerante “L’occhio di Horus” nel 1989. L’ultima mostra “Acquarelli di Peter Greenaway” Venezia 2006. Organizza da 14 anni il convegno “Matematica e cultura” a Venezia, e’ editor della serie Springer “Mathematics and Culture” e della serie “The Visual Mind”, MIT Press. Ha scritto per 25 anni su L’Unita’, Diario, Sapere. Dal 2006/07 ha tenuto un corso all’universitā’ di Roma su “Spazio e forma”. Ha ricevuto nel1998 il premio "Galileo" dalla Unione Matematica Italiana, nel 2004 il premio “Pitagora”. E’ stato membro per 3 anni della Commission for the popularization of Math of the European Math Society.
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