Negli ultimi venti anni le ricerche sul DNA antico sono passate dal recupero di corti frammenti di DNA mitocondriale in pochi campioni del tardo Olocene, a studi su larga scala di antiche popolazioni, alla caratterizzazione di loci nucleari importanti dal punto di vista fenotipico, fino al sequenziamento dell'intero genoma mitocondriale di animali estinti. Una migliore conoscenza dei processi di degradazione e degli effetti dei danni sulle molecole di DNA antico hanno cominciato a fornire basi sempre più robuste per questo tipo di ricerca. Inoltre, le informazioni genetiche ottenute dai campioni antichi si stanno rivelando un mezzo fondamentale per testare le assunzioni fatte negli studi evoluzionistici e di genetica di popolazione riguardo alla ricostruzione di eventi avvenuti nel passato. Risultati preliminari hanno rivelato per alcune popolazioni storie evolutive sorprendentemente complesse ed hanno messo in evidenza che gli studi filogeografici basati sui soli dati moderni possono portare a interpretazioni non corrette anche riguardo a tempi evolutivi recenti. Con l'avvento e il continuo sviluppo di metodologie appropriate, il DNA antico è diventato uno strumento molto utile sia nella ricerca biologica pura, sia in quella applicata e si sta indirizzando verso applicazioni nuove e inaspettate.
Biografie
David Caramelli
Docente di Antropologia Molecolare presso la Facoltà di Scienze dellUniversità degli Studi di Firenze. Dal 2007 è Coordinatore del Master di Secondo livello Tecnologie ed Applicazioni per le Investigazioni Scientifiche, fa parte del comitato ordinatore del Master di primo livello in Antropologia Biologica della Regione mediterranea ed è membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Scienze Antropologiche. Svolge attività di consulenza presso i R.I.S dei Carabinieri di Roma per sviluppo di progetti di ricerca inerenti lo studio e la caratterizzazione genetica di profili in reperti biologici altamente degradati